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Viaggiare in moto in gruppo

Guidare in un gruppo di motociclisti è un’avventura straordinaria per tante persone, mentre per altre è un’anarchico pasticcio di ego e follia.

Da qualunque parte tu stia, ecco alcuni suggerimenti per viaggiare in gruppo in modo più sicuro.


Lo so che non vedi l’ora... uscire con gli amici per un giro in moto è un avvenimento da fare almeno una volta all’anno per tanti rider. 

Ma prima una precisazione...

Andare in moto in gruppo può essere pericoloso?

La risposta semplice è : andare in moto è considerato un passatempo pericoloso. 

Moltiplicare il numero di moto vicine tra loro può aumentare questa percentuale di rischio. 

Ma non è solo questo il punto. 

Pensaci, se sei con un gruppo di amici, dovrebbero conoscere alcune informazioni su di te nel caso dovessero comunicarle ai servizi di pronto soccorso. 

Lo so, a queste cose non ci si pensa, ma fanno la differenza.

Solitamente andare in gruppo significa anche che hai maggiori possibilità di essere soccorso velocemente in caso di caduta non prevista.

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Come rendere più sicura la guida di gruppo in moto?

Forse il pensiero di aggregarti a perfetti sconosciuti conosciuti sui social per un tour delle Alpi potrebbe allettarti, ma…  in realtà potrebbe essere una cattiva idea.

Se non conosci gli altri componenti del gruppo c'è una buona possibilità che alcuni fenomeni facciano a gara per affermarsi come l'alfa del gruppo. 

L’ultima cosa di cui hai bisogno per la tua sicurezza è una gara di testosterone.


Se ti unisci a un gruppo organizzato e non conosci la strada, cerca di seguire il passo del capofila, evita di lanciarti in sorpassi azzardati e cerca di goderti il paesaggio.

Pazienza se l’andatura è quella da crociera, manco vi trovaste su strade con il limite dei 50.

Ci sarà una ragione se il capofila non sorpassa l’auto lumaca…

Magari deve svoltare a breve, magari pensa che non tutti possano vedere dove andrà… 

Evita di farti rincorrere perché sei andato in testa al gruppo e poi hai sbagliato percorso.

Evita di strafare e lascia le distanze di sicurezza

Sembra un consiglio banale, ma... procedi al tuo ritmo. 

Gli incidenti si alzano esponenzialmente quando un motociclista si sente costretto a inseguire un gruppo di altri motociclisti molto più veloci e con maggiore esperienza del percorso. 


Ricorda che quando si viaggia in moto in gruppo si procede in colonna, rispettando le distanze di sicurezza e senza stare troppo al centro della carreggiata. 

In questo modo il capogruppo può controllare che tutti stiano al passo.


Secondo alcune correnti di pensiero il più lento dovrebbe sempre andare in fondo alla fila.

Ok che non hai magari la pressione dei piloti più veloci dietro di te, ma significa anche che sei quello che generalmente deve spingere di più nei sorpassi, soprattutto perché inevitabilmente perderai sempre terreno e proverai a recuperarlo… esponendoti maggiormente al rischio di  errore.

Quindi se sai che non hai il passo degli altri chiedi di stare vicino al capofila, oppure fatti dare le coordinate del punto di arrivo e raggiungili alla tua andatura (anche se, se si verifica questa condizione, dovresti capire che non ti sei scelto dei compagni di viaggio molto socievoli).


Solitamente, quando il capofila non si accorge che qualcuno è rimasto indietro, gli ultimi avvertono chi li precede, in modo che chi è davanti si possa fermare in una zona di sosta e fare ricompattare il gruppo. 

Ci si può sorpassare all'interno del gruppo?

Certo che sì. 

Ricordati però di lasciare all'altro pilota abbastanza spazio e tempo per fargli capire che lo stai superando. 

Controlla il suo viso dallo specchietto retrovisore, metti la freccia in anticipo prima di muoverti e una volta che hai fatto i tuoi controlli sorpassalo con le giuste distanze. 

Di solito il pilota che stai sorpassando dovrebbe vederti e spostarsi o sporgere la gamba destra, segnalandoti di passare.

Evita di iniziare gare di sorpassi e controsorpassi, le gare è meglio limitarle ai circuiti.

Cosa fare in caso di caduta?

Primo: guida nel modo più sicuro possibile

Puoi scommetterci che se un membro del tuo gruppo dovesse cadere - o peggio c’è una caduta a catena - spunta l’improbabile nonna Pina con la sua Pandina a metano che sarà pronta a testimoniare che viaggiavate tutti a una miliardo di chilometri all'ora e facevate burnout sul suo cofano. 

Un gruppo nutrito di moto sfolgoranti tirate a lucido attirano l'attenzione come nient'altro sulla strada. E per Pina e compagnia cantante che si faceva un giro rilassante di domenica probabilmente quei momenti rischiano di trasformarsi in un incubo!


La seconda cosa più importante da fare è avvertire gli altri viaggiatori sulla strada

Se l'incidente è di fronte a te: luci di emergenza accese e parcheggia la moto in modo sicuro.

Se puoi, ed è sicuro farlo, parcheggia a spina di pesce con le luci di emergenza lampeggianti come segnale di avvertimento per altre persone in arrivo. 

Se vedi l’incidente negli specchietti fermati in sicurezza, chiama i soccorsi o segnala l’accaduto a chi sopraggiunge.

A questo punto bisogna fare una rapida valutazione dei motociclisti coinvolti e, se necessario, chiamare i servizi di emergenza

Fornisci loro quante più informazioni possibili sui motociclisti: se sono coscienti o meno, la loro età, peso, problemi fisici, allergie, eventuali lesioni visibili: solitamente maggiori informazioni riesci a fornire meglio potranno intervenire i soccorritori.

Cos'è il sistema "Second Man Drop" e vale la pena utilizzarlo?

Il secondo man drop è un metodo comunemente adottato in strade di campagna e sentieri stretti e tortuosi in mezzo al verde.

Si tratta di un metodo eccellente quando ti trovi in strade secondarie o in singole carreggiate.

Ecco come funziona:

  1. Il gruppo arriva a un bivio
  2. Il pilota di testa procede con il gruppo
  3. Il secondo pilota si ferma e comunica al gruppo la direzione
  4. Quando l'ultimo ciclista supera il secondo, saluta per avvisare che è l'ultimo della colonna
  5. Il secondo pilota si unisce al gruppo come ultimo della fila

Ovviamente non è un metodo da adottare su strade statali, strade a doppia corsia o percorsi trafficati, ma funziona - se tutti seguono le regole.

È anche un buon modo per far ruotare il gruppo dei corridori e consentire a tutti di essere l'ultimo della fila e di guidare a metà gruppo. 

Significa anche che nessun pilota viene lasciato indietro, quindi nessuno ha la sensazione di dover inseguire disperatamente il resto del gruppo per tenere il passo!

Consigli conclusivi

Quando ti muovi in gruppo goditi il viaggio senza troppa fretta.

Controlla gli specchietti retrovisori per vedere se gli altri ti seguono e quando ti trovi in prossimità di semafori o rotonde fermati per aspettare chi è rimasto indietro.

Un ottimo accorgimento per rimanere uniti è anche quello di fare rifornimento tutti insieme.

Magari non potrai conoscere tutti, ma evita di uscire con montati che si sentono Valentino Rossi là fuori… 


E tu? Hai qualche suggerimento da dare a chi esce per la prima volta in gruppo?

Scrivicelo sotto nei commenti!


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